La CNA Fita lancia, a livello nazionale, una campagna mediatica che contribuisca a bloccare l’apertura indiscriminata ai vettori esteri e intervenire nei confronti di quelli che praticano forme di concorrenza sleale.
Le imprese di autotrasporto italiane, che fino al 2008 avevano un ruolo in Europa, in quasi dieci anni hanno visto perdere competitività e capacità di aggredire il mercato del trasporto internazionale, assistendo, anno dopo anno, ad una vera e propria invasione di operatori che stanno occupando importanti spazi nel mercato nazionale attraverso forme di cabotaggio non sempre regolare e spesso effettuato dalle cosiddette imprese “estero vestite”, vale a dire imprese italiane che hanno de-localizzato la propria attività nei nuovi paesi dell’est emergenti.
Un fenomeno che da tempo sta sconquassando il mondo dell’autotrasporto italiano, cancellando posti di lavoro e aziende, calando pesanti ombre sui livelli di sicurezza stradale.
La campagna mediatica “#stopdumping”, non è certamente la soluzione definitiva per debellare la grande piaga del dumping sociale perpetuato dalle imprese estere; il problema va chiaramente affrontato, come del resto CNA Fita sta facendo, su più livelli tra cui quello politico ed europeo, anche tramite l’organismo di riferimento UETR (“Union Europeenne du Transport Routier “– “Unione Europea del Trasporto su Strada”).
Con questa attività si intende contribuire ulteriormente ad alimentare il dibattito sul tema, in modo da tenere alta l’attenzione su questa grande problematica ed incentivare gli organi preposti ad effettuare maggiori controlli colpendo decisamente e severamente chi pratica forme illegali di concorrenza.
La campagna prevede la diffusione di comunicati stampa, confronti-incontri con gli organi di Governo del territorio e con quelli di controllo su strada al fine di condividere informazioni che documentano la dimensione del fenomeno e richiedere di intervenire con maggiore incisività, ogni altra iniziativa ritenuta utile per raggiungere l’obiettivo.